Cosa rappresenta l'autosostenibilità alimentare nel Cohousing immerso in natura?
- Massimiliano Lusetti
- 18 ott 2021
- Tempo di lettura: 2 min
Quando si immagina un cohousing in luoghi isolati, si pensa ad un luogo ritirato dove, attraverso coltivazioni autarchiche, si riesca a sopperire ai bisogni primari degli abitanti dell'ecovillaggio..
Il problema che apparentemente si risolve è quello che nella scala dei bisogni umani viene definito come primario dall'economia tradizionale. (vedi piramide di Maslow) cioè ci assicuriamo in modo più o meno efficiente la fonte energetica per continuare a vivere; il cibo. Non dover dipendere teoricamente da altri ci da quindi una certa sicurezza sull'aver risolto questo problema.

Ma questo schema, se analizziamo ogni uomo nella sua interezza di anima, mente, corpo, può essere rivoluzionato e aggregato circolarmente. Ottenendo un percorso diverso. Essere capaci di sopperire ai bisogni fisiologici (cibo - casa -cura) aiutando gli altri a fare altrettanto, può anche comportare il raggiungimento degli altri obiettivi più elevati. Se si pensa infatti all'uomo come una entità che si interfaccia con la comunità che ti fa sentire incluso e ti appartiene, in tal modo si accresce la sicurezza di successo nel vivere insieme di ognuno e in cui le conoscenze condivise con gli altri sono fonte di stima, e questo permette a tutti di essere grati e felici di realizzare il proprio obiettivo e quindi autorealizzarsi; L'autorealizzazione del se ha un significato quando si è consci che i tanti se costituiscono un noi. Quanto più il noi è ampio, tanto più il benessere e tutti i cinque aspetti coesistono e si collegano un con l'altro.
Essere autarchici non è quindi una scelta di successo se si intende come tale il raggiungimento dei molteplici aspetti della felicità di ogni componente della comunità e non può essere un obiettivo di felicità poiché esclude il rapporto con il noi e quello scambio a cui il genere umano anela per autorealizzarsi.
Il misurarsi e creare, per quanto possibile, un rapporto con il luogo e il tipo di comunità e persone che la abitano, ci permette di integrare anche questo aspetto in un rapporto di vicinato e collaborazione che non esclide ma integra le varie competenze e rende completa una vita.
Non è detto che si possa allevare e coltivare tutto quel che necessita a una singola comunità per risolvere i suoi bisogni primari, di certo avere le competenze per risolvere anche parzialmente questi bisogni sarà un componente essenziale del successo che poi si esplicherà in un contesto più ampio e variegato di commerci intra community in rete.
Nei commenti di questo post cercheremo tutti di aggiungere in formazioni sui metodi di coltivazione , riferimenti a blog e altre "lezioni" per fare in modo che la cultura dei partecipanti possa ampliarsi e si possa trovare per ogni comunità un elenco di coltivazioni e attività primarie che si possono sostenere con l'impegno diretto dei membri, che creino ricchezza per tutti i modo circolare rifocillando anche le gratificazioni più elevate.
CANAPA
Anche nel campo delle fibre vegetali si possono attivare filiere produttive artigianali
Fra queste la canapa è una delle piante piú versatili che consente infiniti usi e che si adatta a diversi luoghi per la coltivazione.
FONTI DI REDDITO FRA PASTORIZIA E ARTIGIANATO
La lana e la sua lavorazione e utilizzo possono essere un'altra fonte di sostentamento.
Allevare animali come questi è un impegno ma può dare grandi soddisfazioni, come tutta la lavorazione che si attiva in questa filiera che può essere fatta in modo tradizionale.
La fase successiva è la filatura,
Gli utilizzati zzi della lana possono essere poi anche in tanti altri settori e sfruttare le caratteristiche del materiale e le sue prestazioni è uno stimolo per la fantasia.
ALCUNE CONIDERAZIONI ULTERIORI SULLA PIRAMIDE DI MASLOW L'auto realizzazione del se è in fin dei conti un bene avulso dal ciclo economico perché ha un valore talmente alto che non è commerciabile. L'autorealizzazione significa essere felici e di conseguenza nessun essere umano vuole disfarsi della felicità. L'obiettivo della felicità è poi legato al tempo. Tutti vorrebbero essere felici sempre non fra 50 20 o 5 anni. L'essere felici qui e ora è il massimo risultato. Se riusciamo a contenere i gradini primari (ovvero comprimere e risolvere i bisogni fisiologici e la sicurezza) possiamo espandere le altre fasi risultano e avvicinarci alla felicità in un tempo minore. D'altro canto la conoscenza del se e maturare significa anche fare più affidamento sugli al…
ALCUNE COLTIVAZIONI ANTICHE PER OGNI LATITUDINE In un cohousing immerso nella natura in funzione della pedologia e del tipo di ambiente esterno si potranno avere diversi tipi di culture utili a soddisfare gran parte delle esigenze della comunità, ma non tutte. Il resto si potrà scambiare con altri ecovillaggi posti a diverse latitudini e attitudini e questo è un gran bene per la realizzazione di una società aperta, libera e multi organizzata che garantisca la reale sostenibilità e felicità dei suoi abitanti.
La segale
Le erbe aromatiche
Il "NON Metodo" Cappello della coltivazione orticola